Storia della Palestina moderna by Ilan Pappe

Storia della Palestina moderna by Ilan Pappe

autore:Ilan Pappe [Pappe, Ilan]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Einaudi
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Rivoluzionamento della politica: istituzionalizzazione del movimento di resistenza.

L’infrastruttura fida’i subí un duro colpo nel corso della pur breve occupazione israeliana della striscia di Gaza durante la guerra di Suez: gli israeliani, infatti, arrestarono ed espulsero tutti coloro che, nella documentazione egiziana requisita, figuravano come fida’iyyun. Ciò potrebbe spiegare la relativa calma che permeò, per un momento, la scena politica palestinese dopo la guerra di Suez del 1956. Scena, peraltro, quasi subito nuovamente agitata dalla cosiddetta «guerra fredda araba», ossia l’aspro scontro politico per l’egemonia che furoreggiò tra il 1958 e il 1964. Scontro che assunse la forma di un duplice confronto: da una parte, Nasser e i suoi alleati che partirono lancia in resta contro le monarchie arabe tradizionalmente filoccidentali; dall’altra, il confronto tra Nasser e altri leader radicali quali ‘Abd al-Karim Qasim, che rovesciò la dinastia hashimita in Iraq nel 1958. Suprema manifestazione del radicalismo fu l’impegno, ampiamente propagandato, di liberare la Palestina. Sotto questo aspetto, gli iracheni ebbero il sopravvento. Alla fine del 1969, Qasim si appropriò della retorica filopalestinese e proclamò di voler creare un’entità palestinese in Cisgiordania e nella striscia di Gaza con l’aiuto di un nuovo esercito palestinese38.

Nasser non fu in grado di replicare efficacemente perché i suoi interessi, e anche i suoi grattacapi, erano in Siria. Nel 1958, Nasser realizzò l’unione tra Siria ed Egitto nella Repubblica araba unita (RAU). Le unità militari, comprese quelle dei palestinesi, furono considerate con particolare attenzione, non, però, quale eventuale strumento di lotta contro Israele, bensí nell’ambito di una rete di sostegno della recente e fragile unione tra Siria ed Egitto. Il ruolo di Fatah fu formalizzato nel contesto di questa nuova situazione geopolitica.

Fatah non ebbe grande rilevanza politica prima del 1958, anno in cui i suoi fondatori decisero di costruire un’infrastruttura nazionale in grado di condurre la lotta armata ma, anche, di sostenere una vita e una politica palestinesi indipendenti. L’organizzazione riuscí ad ampliare la cerchia dei propri sostenitori mediante la pubblicazione di un giornale, «Filastininuna» (La nostra Palestina), tra il 1959 e il 1964, e mantenendo la propria capacità militare grazie a stretti rapporti di alleanza con la Siria. Elemento di particolare rilevanza di Fatah, in questi primi anni, fu la giovane età dei suoi aderenti, sia studenti, sia operai, alcuni dei quali giunsero rapidamente al vertice dell’organizzazione. Era questa una differenza significativa, in termini di composizione e di orientamento, rispetto ai partiti politici tradizionali del periodo del Mandato. Non meno insolita era l’assenza di un’ideologia articolata: la Palestina doveva essere liberata; Israele distrutto, e non c’era posto per gli ebrei immigrati dopo la prima Guerra mondiale. Al di là di questi pochi elementi di base, il programma non era facilmente collocabile nel panorama destra/sinistra; né rientrava in alcun catalogo delle ideologie postcoloniali.

La RAU si dissolse dopo tre anni, quando un gruppo di ufficiali siriani legato al Partito Ba’ath prese il potere. Nasser ebbe allora la possibilità di concentrarsi sulla questione della Palestina, che poté seguire ancor piú da vicino dopo che il suo rivale, ‘Abd al-Karim Qasim, fu rovesciato da un Putsch nel 1963.



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